Coronavirus: le misure adottate dal nostro studio
COVID 19 e dentista.
Qualcosa è cambiato, vediamo COME.
PRIMA del coronavirus
La corsa al prezzo più basso
Negli ultimi tempi, prima della pandemia, la corsa per diverse persone era quella di cercare il prezzo più basso della “stessa” prestazione.
L'implantologia praticata in uno studio professionale poteva apparire “la stessa” di quella effettuata nella catena dentale italiana o nell'Est Europa.
Dato che sembrava (anche se non lo era) “la stessa”, giustamente una persona sceglieva il prezzo più basso.
Ma già si erano evidenziate alcune criticità:
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il turismo dentale che promette sconti mirabolanti ma in realtà non superiore al 10-20%, corrispondenti alle minori tasse pagate, ai minori affitti, al minor costo della vita, e ai minori stipendi per il personale di questi paesi. Ci pensate ad intentare una causa internazionale perché è saltato tutto nonostante la truffa della “garanzia a vita” promessa (e solo promessa)?
- il fallimento di alcune catene dentali in Italia e all'estero, la chiusura di alcune cliniche in franchising, in ogni caso con pazienti lasciati con cure iniziate e mai completate ma già pagate tramite finanziamento. Come possono dei pazienti truffati rivalersi nei confronti di una società fallita? Possono farlo come creditori, come fanno i fornitori che non si sono visti pagare le fatture per il materiale fornito. Alla fine dell’iter giudiziario, nei fallimenti, saranno in fondo alla coda degli aventi diritto.
In pratica, senza denti e spennati.
DOPO il coronavirus
Cosa ci ha insegnato
Ha insegnato che occorre lavarsi le mani (e speriamo che non resti un insegnamento temporaneo).
Ha insegnato che lo studio dentistico deve essere disinfettato e igienizzato (lo facevamo già), gli strumenti usati devonoessere sterilizzati (lo facevamo già), che occorre del tempo fra un paziente e l'altro, e non via-uno-dentro-l'altro come nelle cliniche, perchè “occorre fare in fretta”.
Questo tempo ha un costo economico, ed è il primo che viene tagliato nelle “catene di montaggio” delle cliniche dentali.
Ma il Coronavirus non è un comune raffreddore, assomiglia più alla “spagnola” degli anni '20, con esiti anche drammatici nell'1-2% dei casi.
Si possono chiudere gli studi dentistici un mese o due per l'emergenza, ma dovremo convivere con lui forse qualche anno, e...
Non deve succedere che qualcuno non vada dal dentista peggiorando la sua salute orale “perché ha paura” del coronavirus.
Misure straordinarie
Sono state adottate per garantire oggi le emergenze, calibrate sul suo specifico modo di diffusione, ma dovranno continuare anche dopo per proteggere i pazienti e i loro familiari e noi stessi.
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Limitazione degli accessi. In sala d'attesa vi sarà al massimo un paziente per volta.
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Verrà presa la temperatura appena entrerete in studio. Se avrete più di 37 e mezzo di febbre, dietro front e ci rivediamo fra almeno due settimane.
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Verrete invitati ad igienizzare le mani con una soluzione idroalcoolica al 70% di nostra produzione dal buon profuno: potrete scegliere fra lavanda, arancia o timo (sono uelle che abbiamo prodotto in questo momento).
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Ci presenteremo a voi in modo differente: camice monouso sopra quello normale, cuffiette sulla testa, mascherina FFP2-KN95, maschere protettive e non vi stringeremo la mano.
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Finito con un paziente, ci occorre del tempo per sanificare l'ambiente e ripassare le superfici con disinfettanti adatti al Coronavirus. Li abbiamo cambiati, perché quelli “soliti”, adatti alla grandissima maggioranza dei patogeni, non facevano nulla a questa brutta bestia.
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Ci avviciniamo all'estate: il funzionamento dell'aria condizionata sarà limitato, perché apriremo le finestre fra un paziente e l'altro, anche in sala d'attesa. Anche d'inverno.
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Nella sala d'attesa sono stati limitati i posti a sedere, sono solo 3 più uno a misura di bambino.
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Abbiamo tolto quasi del tutto le numerose riviste presenti; ne sono rimaste solo alcune che cambieremo giornalmente.
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Limiteremo al massimo, per la sicurezza di tutti, le manovre che producono diffusione di aerosol salivare.
E’ importante adoperarsi per tenere costantemente aggiornate le conoscenze rispetto agli interventi da porre in atto per il contenimento del rischio di contagio poiché la letteratura scientifica, la normativa nazionale e regionale sono in continua evoluzione.
Siamo sempre noi, anche se non ci riconoscete, Cristina e il sottoscritto Sergio Formentelli.
Ma anche gli altri operatori, Salvatore Schilirò, Matilde Di Nola, Annalisa Scommegna, Diana e la new entry Barbara vi accoglieranno così.
Se lavoriamo noi, 8 ore al giorno quando usciremo dalla fase emergenziale nello studio sentendoci al sicuro, come non potete sentirvi al sicuro anche voi per quell'oretta che passerete con noi?